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  • Immagine del redattoreDavide Coppeto

NFT: cosa sono e perché ne sentiremo parlare sempre di più nel 2022

Aggiornamento: 17 lug 2023

Un milione di dollari.

Questo è il prezzo al quale è stata venduta una grafica di una scimmia annoiata.

Si tratta di una semplice immagine digitale, niente di che a dire il vero.

Com’è possibile che sia stata venduta ad una cifra così elevata?

La risposta è semplice: è possibile grazie agli NFT.


Sempre più spesso se ne sente parlare, su google trends qualunque ricerca sull’ argomento è in netta impennata, chiunque abbia a che fare col mondo del digital ormai si è imbattuto negli NFT: la “novità” del momento.

Google Trends 07/02/2022
Google Trends 07/02/2022

“Novità” in realtà non è il termine più adatto per definirli: la tecnologia blockchain venne ideata più di 30 anni fa, anche se è rimasta accantonata fino a quando nel 2008 “un certo Satoshi Nakamoto” l’ha utilizzata per creare il Bitcoin; infine nel 2013 comparve per la prima volta Ethereum spianando così la strada agli NFT.

Blockchain? Ethereum? Bitcoin? Ci arriviamo tra un’attimo, ma intanto è bene aggiungere alla lista altre parole come hash, metaverso, e già che ci siamo, anche la parola arte.


Se provo ad immedesimarmi nei panni di un completo estraneo al mondo digitale che per qualche ragione si ritrova a googlare una cosa come “Cos’è un NFT?” mi rendo conto che è un tantino difficile arrivare a capire bene di cosa si parla, almeno in un primo momento.

La ragione è che effettivamente si parla di cose non tangibili, astratte ed anche sconosciute per la maggior parte delle persone.

Vorrei però invitarvi a porvi una semplice domanda: come può un qualcosa di così astratto avere un impatto talmente enorme e tangibile da essere uno dei fattori scatenanti della rivoluzione del World Wide Web che ha dato vita all’internet 3.0?

La risposta sta nei possibili usi di questa tecnologia.

A questo punto visto che con ogni probabilità gli NFT entreranno sempre di più nella nostra vita di tutti i giorni, allora conviene iniziare a capire cosa sono, come funzionano e quali sono le loro implicazioni; in questo articolo vorrei trasmettere tutti quelli che sono i concetti e le nozioni di base che servono ad iniziare a muovere i primi passi nel mondo degli NFT.

Iniziamo a fare ordine:


Cos’è la Blockchain?



Si tratta di una particolare tecnologia che consiste in un registro digitale nel quale i dati sono conservati in strutture “a blocchi” concatenati tra loro.

Per capire meglio di cosa si tratta bisogna pensare ad una blockchain come ad un archivio di dati nel quale le informazioni vengono stipate all’interno di tanti contenitori (blocchi) concatenati l’uno all’altro.

Ogni blocco contiene 3 informazioni: i dati veri e propri, una hash (un codice identificativo unico per ogni blocco, come la targa di un’automobile) e la hash del blocco precedente; il primo blocco della catena è invece un blocco speciale detto Genesys Block.



Il fatto che ogni blocco contenga sia una propria hash che la hash del blocco precedente fa sì che la blockchain sia estremamente difficile da modificare, e più nello specifico, da “Hackerare”: se un malintenzionato modificasse uno dei blocchi della catena allora inevitabilmente cambierebbe la sua hash, che non corrisponderebbe più con quella del blocco successivo, invalidando di fatto l’intera catena a partire dal blocco che è stato alterato.

Allora il nostro cattivone di turno potrebbe pensare di modificare tutte le hash della catena in modo tale da farle corrispondere, peccato che grazie alla crittografia “Proof of work” ad oggi un computer tra i migliori sul mercato impiega circa 10 minuti per ricalcolare ogni singola hash di ogni singolo blocco della catena; pensate quindi a quanto tempo serve per ricalcolare tutte le hash di una catena contenente migliaia, se non milioni di blocchi.

Ma il nostro Mr Robot non si arrende e chissà come riesce a cambiare tutte le Hash di tutti i blocchi della catena prima di morire di vecchiaia, ma neanche questo basta a compromettere l’integrità del sistema: infatti le blockchain sono decentralizzate, questo significa che ogni individuo (nodo) sulla rete possiede una propria copia della blockchain ed ogni volta che una catena viene modificata (per esempio aggiungendo un blocco) allora tutti gli altri nodi sulla rete controllano che sia tutto a posto prima di approvarla; parliamo di svariate migliaia di controlli fatti in maniera totalmente indipendente; perfino gli Anonymous con un computer quantistico farebbero fatica a scavalcare questi tre livelli di sicurezza.


Mi sono dilungato così tanto sul funzionamento della blockchain perché era mio interesse rendere in maniera quanto più chiara possibile il concetto che una blockchain è estremamente difficile da modificare, anche per scopi pienamente leciti: tutto ciò che una blockchain contiene non può più essere modificato o cancellato, resta lì per sempre, si possono solo aggiungere nuovi blocchi alla catena.

È per questa ragione che la tecnologia Blockchain è utilizzata per le criptovalute come il Bitcoin: perché non c’è modo di alterare i dati, non si può ad esempio andare ad intervenire per cercare di sottrarre della valuta in blockchain al suo rispettivo proprietario perché il diritto alla proprietà di quella valuta è marchiato a fuoco nella catena, e non c’è modo di cancellarlo.


Cos’è Ethereum?



Ethereum è una piattaforma decentralizzata per lo scambio di smart contracts (li riprenderemo tra un attimo) basata sulla tecnologia blockchain.

Possiede una sua criptovaluta, con la quale è possibile effettuare gli scambi all’interno della rete.

Ed è proprio su Ethereum che nascono i Non Fungible Tokens, meglio noti come NFT.




Che cos’è un NFT?

Come anticipato NFT sta per Non Fungible Token, in italiano Token non fungibili: non sono altro che “contratti" digitali (smart contracts).

Gli NFT rappresentano atti di proprietà e certificati di autenticità di beni sia fisici sia virtuali.

Essi sono detti non fungibili perché non sono intercambiabili: pensate alla banconota da 10€, ce ne sono migliaia in giro ed una banconota vale l’altra in quanto hanno tutte lo stesso valore; le banconote sono un ottimo esempio di bene fungibile.


Pensate ora al Rolex Daytona appartenuto a Paul Newman: si tratta di un celebre orologio da collezione venduto all’asta a 14 milioni, si tratta sicuramente di un bene non fungibile perché anche se esistono altri orologi Rolex Daytona identici, nessuno di essi è veramente appartenuto al celebre attore statunitense: Il Daytona Paul Newman è un pezzo unico nel suo genere, non intercambiabile, non fungibile.

Torniamo ai nostri NFT: essendo basati su tecnologia Blockchain gli NFT garantiscono l’autenticità e l’unicità dei beni che rappresentano: sono un modo incredibilmente efficace di creare “scarsità digitale”.

Non è possibile agire in alcun modo sulle blockchain che li compongono, quindi non c’è modo di falsificarli o duplicarli.

Ed è proprio questa la loro Killer Feature: in una rete mondiale in cui ogni file può facilmente essere copiato infinite volte da chiunque, gli NFT costituiscono un modo di rendere unico un file, senza alcuna possibilità di contraffazione o duplicazione.

Il valore di un NFT è ovviamente dato da cosa rappresenta: può essere una semplice fotografia che vale pochi euro; ma può anche essere l’atto di proprietà della SpaceX, che vale svariati miliardi di dollari.

E la rappresentazione della scimmia annoiata da un milione di dollari?



Qui entrano in gioco anche le dinamiche classiche del Web: la “Bored Ape” è un’opera di digital art divenuta per qualche ragione virale e che in molti vogliono, ma solo pochi possono avere, perché grazie agli NFT è stata resa disponibile solo in quantità limitate.

Chiunque abbia qualche conoscenza base di microeconomia sa benissimo di cosa sto parlando: nel momento in cui domanda ed offerta si incrociano sul mercato se la domanda supera di molto l’offerta i prezzi iniziano a salire vertiginosamente.


Quali sono gli usi degli NFT?

Gli NFT vengono usati per tutti gli ambiti in cui è necessario conferire unicità a “qualcosa”, quindi ad esempio hanno enormi implicazioni in ambito artistico: possono attestare l’autenticità e l’unicità di un’opera d’arte, quindi una canzone, un’ illustrazione grafica, una foto, un video ecc: pensate alle enormi implicazioni in ambito di tutela della proprietà intellettuale e del copyright nel mondo digitale di internet 3.0.

Gli NFT possono anche essere usati per scopi di collezionismo: ci sono store su internet 3.0 che vendono vere e proprie figurine digitali NFT (ed a seconda della rarità i prezzi a volte sono a dir poco stellari).

Un’altro utilizzo degli NFT è quello di fornire “benefici” a chi li possiede: ad esempio ci sono club online o anche fisici nei quali per accedere bisogna essere possessori di uno specifico NFT.

Sono molto utilizzati anche per campagne di Crowdfunding: un pò come si fa su Kickstarter molte neo-aziende cercano finanziatori vendendo loro degli NFT che danno diritto al prodotto che si intende mettere in produzione, oppure danno diritto a percentuali sui ricavi futuri del progetto.



Mi sento anche di citare il progetto “Non Fungible Animals” del WWF, che ha messo in vendita delle opere d’arte digitali raffiguranti animali in edizione limitata: tutti i profitti verranno usati per tutelare alcune specie di animali in via d’estinzione.

Poi ci sono gli utilizzi inerenti al Marketing: Coca Cola e Pepsi hanno realizzato enormi campagne di branding vendendo delle figurine in edizione limitata, incassando tra l’altro cifre esorbitanti nel giro di poche ore.

Altri utilizzi degli NFT sono quelli inerenti al mondo del gaming: quindi è possibile per esempio vendere l’atto di proprietà di un’auto virtuale in un gioco di corse online.

E poi ci sono i mondi virtuali, nei quali è possibile comprare case, negozi, terreni ecc.

Speriamo solo di non ritrovarci a dover pagare l’IMU anche per il nostro appartamento a Sim City…

In ogni caso questo è solo l’inizio!


Dove si comprano gli NFT?

Esistono vari store online in cui è possibile fare trading di NFT, ma sicuramente al momento il più conosciuto è opensea.io.

Essendo gli NFT basati su Ethereum ovviamente tutte le operazioni di scambio vengono fatte con criptovaluta, quindi tutto ciò che vi servirà per acquistare un NFT è un portafoglio virtuale (ad esempio Metamask) e della criptovaluta ETH.

Gli NFT in vostro possesso verranno stipati nel vostro Crypto-Wallet allo stesso modo delle criptovalute.


Come faccio a creare un NFT?

Anche in questo caso esistono svariate piattaforme che permettono di creare NFT, ma ad un neofita io mi sentirei di consigliare OpenSea per una semplice ragione: Polygon.

Infatti normalmente per creare un NFT si paga una gas fee, una tassa, che serve per remunerare i miner che estraggono le criptovalute ETH; Polygon permette di andare effettivamente a generare l’NFT solo al momento della vendita, evitando quindi di dover pagare la gas fee fino al momento in cui venderemo il nostro NFT, ricevendone così i profitti.

Visto che al momento le gas fee sono più alte che mai (siamo intorno ai 170$) io credo che per iniziare convenga usare Polygon in modo da creare i propri NFT in maniera gratuita e poter quindi sperimentare, fare prove ecc senza spendere capitali inutilmente.

Inoltre Polygon è anche un’ottima soluzione per contenere le emissioni e diminuire l’inquinamento in quanto tutto il processo di elaborazione delle blockchain viene messo in moto solo se necessario, evitando quindi di andare a creare NFT che poi non verranno mai venduti.

Infatti servono moltissimi “calcoli” da parte dei computer per elaborare una blockchain ed ovviamente il mercato degli NFT richiede di elaborare moltissimi dati ogni giorno, con consumi elettrici (e quindi anche inquinamento) tutt’altro che trascurabili.

Magari in futuro realizzerò un altro articolo dettagliato sulla questione in cui spiego passo passo come fare per comprare o creare un NFT e come venderlo.


Insomma gli NFT aprono un mondo di nuove possibilità digitali che permetteranno in futuro di possedere anche dei beni nel mondo digitale, magari in un metaverso in realtà virtuale nel quale sarà possibile lavorare, fare vita sociale e vivere nuove esperienze.

Lo so, sembra che sto parlando del nuovo film di Matrix, ma chissà… magari sto parlando del futuro!


P.S. Anche questo articolo che avete letto è un NFT.

Lo trovate a questo link.



Davide Coppeto


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